(Ván Records) La prima canzone dell’album è struggente, sontuosa, mostra melodia e i suoni sembrano avere addirittura frequenze diverse dagli altri pezzi. Si intitola “Offerschaal der Astrologische Mengvormen”. Decisamente di stampo doom metal ricco di uno scenario atmospheric la seguente “Bloedsacrament voor de Geestenzieners”. “Van Alcoholische Verbittering naar Religieuze Cult” taglia di netto gli indugi perché Urfaust entrano definitivamente in una dimensione space ambient e scorporando così il carattere metal dal proprio suonare. “De Filosofie van een Gedesillusioneerde” è oscura mischia il rombo di accordi aperti estremamente distorti con laceranti trovate noise, in un’atmosfera degnamente oscura, tetra e corrosa dalle tenebre. Chiudono i quattro minuti e mezzo di “Het Godverlaten Leprosarium”, altro scenario ambient dove la band trova una traccia da seguire tra lampi spaziali e qualcosa di sinistro che proviene da sfere ignote. Gli olandesi Urfaust tra le tante versioni del proprio album, CD e vinile, ne propongono anche una serie con una bottiglia di gin inclusa, che chiamono anch’esso “Teufelsgeist”. Un modo per gustare questo clima e favorirne anche l’ingresso, in quella che è una strana ma tanto pericolosa dimensione.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10