(I, Voidhanger Records) Terzo intenso album per i finlandesi Verge, autori di un black metal a 360°, molto personale, molto intenso e ricco di sfumature. Il nuovo lavoro è ispirato alle teorie degli stadi dell’esistenza del filosofo danese Sören Kierkegaard, che si riassumono in vita estetica, vita etica e vita religiosa. La struttura del disco segue esattamente queste fasi, offrendo brani che sono di fatto capitoli ritagliati da ciascuna tappa di questo percorso (tre canzoni per il primo stadio, due per ciascuno degli altri due), e l’espressione musicale stessa cerca di seguire le riflessioni e le dichiarazioni del filosofo, anche grazie ad un black metal a volte è alternativo, a volte di ispirazione post, a volte remotamente progressivo, un black metal che offre spazio ad uno scream feroce ma anche a delle clean vocals molto suggestive, con un vasto range di livelli intermedi tra i due estremi vocali. I cambi sono spesso repentini, come dimostra “Aesthetic III – The Ridiculous Difficulty Of Acceptance”, brano capace di passare dal riflessivo mid-tempo ad un caotico blast beat ricco di melodie isteriche che richiamano, in modo volutamente disordinato, proprio al post black. Ogni brano è sì ispirato ai punti fissi descritti dal pensatore danese, ma cerca di evidenziarne le conseguenti problematiche, le ovvie crisi che ogni singolo stadio scatena dentro la mente umana la quale poi comanda le conseguenti azioni. Un lavoro che si abbandona ad una complessa meditazione la quale viene espressa con una violenza a tratti inaudita, esaltando un ventaglio molto vasto di sottogeneri black metal, come si percepisce nella introversa “Moral I – The Decision Beyond Calculation”, canzone capace di far assaporare all’ascoltatore derivazioni DSBM, ma anche heavy classico/gotico grazie ad un sensuale assolo di chitarra. Destabilizzante e costantemente sorprendente “Moral II – The Pride In Despair”. Teatrale “Religious I – The Bedrock Gives Way”, ipnotica e drammatica la lunga e conclusiva “Religious II – Grounding In The Unground”. Album suonato con maestria, registrato con purezza e fierezza; ogni strumento si manifesta con intensità, pur essendo parte integrante di un ensemble sonoro ricco di espressività e potente comunicazione emozionale. L’impegno filosofico della band è inoltre dimostrato da un ricco booklet di sedici pagine, con tutti i contorti testi e relative spiegazioni, traccia per traccia, il tutto corredato da fotografie d’autore. Genio. Stile. Capacità creativa ed esecutiva. Cura e amore per la propria opera. Ed una fondamentale visone della vita come esperienza deviata, eterea, misteriosa. Un disco suggestivo che alla fine lascia l’ascoltatore davanti ad una domanda fondamentale ed infinitamente enigmatica: ‘il tuo approccio verso il mondo è caratterizzato da un atteggiamento di sfida auto-protettiva o di cieca e irrazionale fede?’.

(Luca Zakk) Voto: 9/10