(Massacre Records) Versatile, fantasioso, senza limiti, mai ripetitivo, libertino nello stile e nella creatività. Victor Smolski è l’asso della chitarra che è stato in forze dei Rage per almeno quindici anni, è il chitarrista che suona ed ha suonato in molti altri progetti, compresa gli Almanac nei quali è in line da quasi un decennio; tanti impegni, certo, ma il suo personale progetto non è mai passato in secondo piano, anche se sono trascorsi ben diciannove anni dall’ultimo lavoro, quel “Majesty & Passion” che riadattava anche molte musiche di Johann Sebastian Bach. Il nuovo “Guitar Force” è monumentale, è variegato, è impattante, è seducente, è irresistibile; le dieci tracce raccontano il chitarrista, lo descrivono, lo offrono in tutta la sua splendente potenza, andando anche a proporre riadattamenti strumentali di brani già noti degli Almanac. Immensa la lunga title track in apertura, un puro virtuosismo, una energia sonora deflagrante, con divagazioni di ogni tipo, dallo speed metal al prog, passando al puro virtuosismo di chitarra. Molto ben riuscita ”Bought And Sold (Instrumental Version)”, ovvero la versione strumentale del brano comparso su “Rush of Death” (2020, recensione qui) degli Almanac, mentre l’imponente ”World Of Inspiration”offre oltre quindici minuti di Victor in massima e provocante forma, con un pezzo che lascia infinito spazio alla sua pungente chitarra con progressioni teatrali, cambi tematici sorprendenti, orchestrazioni esaltanti, un incedere epico immenso, una divagazione funky geniale verso un metal sinfonico maestoso in grado di aprirsi anche ad una chitarra acustica ricca di malinconia. Da “Tsar” (2016, recensione qui) degli Almanac, Victor sceglie ”Self Blinded Eyes (Instrumental Version)” che qui riesce ad essere ancor più epica, seguita poi da un’altra ottima rivisitazione tratta da “Rush of Death”, la misteriosa ”Satisfied (Instrumental Version)”. Bach? Eccolo nella incommensurabile ”Chapter 3 (Concert For Violin & Oboe With Orchestra)”, nella quale la chitarra gioca con oboe, violino ed un’intera orchestra, mentre con “Bourree (Suite 2)” il chitarrista si lascia andare oltre, quasi oltre la soglia dell’improvvisazione giocando anche con le granitiche linee di basso suonate da Frank Itt. “Menuet (Suite 2)” è sensuale, romantica, delicata, intima, mentre è fulminante ed eccitante la conclusiva “Unity”. Con ben tre orchestre di supporto (la Inspector Symphony Orchestra, gli Ensemble Virtuoso e la Orquestra Barcelona Filharmonia), con un manipolo di altri collaboratori (compreso Enric Garcia degli Almanac), molti bassisti e batteristi (ci sono anche Tim Rashid sempre degli Almanac e Peter ‘Peavy’ Wagner dei Rage), Victor ha forse offerto la sua massima prova di espressività artistica alla chitarra. Gli sarà possibile spingersi oltre? Forse… ma allora credo che verrebbe scomodato un certo alto livello di prog ed un’ampia gamma di sonorità tipicamente jazz… cosa che -non lo nascondo- adorerei ascoltare!

(Luca Zakk) Voto: 9/10


Elenco Ospiti:

Tim Rashid (Almanac): Basso, tracce 1-3

Peter “Peavy” Wagner (Rage): Basso, tracce 10

Armin Alic Basso, tracce 3 & 5

Jürgen Knautz Basso, tracce 7 & 9

Frank Itt Basso, traccia 8

Kevin Knott Batteria, tracce 1 & 2

Michael Kolar (Horseman) Batteria, tracce 3 & 5

Dirk Zimmermann Batteria, traccia 9

Enric Garcia – Piano, tracce 3 & 5

Marcus Deml (The Blue Poets) – Chitarra, traccia 8

Vincent Smolski – Tastiere & chitarra, tracce 1 & 3, sample vocale su traccia 3

Inspector Symphony Orchestra, tracce 1-9

Ensemble Virtuoso, tracce 1-9

Orquestra Barcelona Filharmonia, tracce 1-9