(Redefining Darkness Records) Cazzo, che razza di badilata! Mentre molte death metal band cercano l’atmosfera sulfurea, l’evocazione maligna e via dicendo, gli svedesi Wretched Fate si dilettano a prendere a ceffoni l’ascoltatore attraverso nove canzoni che sono autentiche legnate tra capo e collo. Immaginate un mix tra Bloodbath, Cannibal Corpse, Sinister ed Exmortem ed avrete un’idea di come suoni “Carnal Heresy”, secondo album della formazione scandinava. La tecnica è notevole, è sempre messa al servizio di brani in grado di prendere a mazzate l’ascoltatore, ma talvolta anche capaci di avvolgerlo tra le spire come un serpente, masticarlo, sputarlo e poi dargli il colpo di grazia, come “Upon The Weak”, dall’incedere doom fino alla devastante accelerazione finale. La produzione è tipicamente svedese, con chitarre a motosega ma dai suoni potentissimi, con un suono di batteria devastante ed old school allo stesso tempo. Davvero incisiva la prova vocale di Adrian Selmani, dotato di un growl molto profondo eppure espressivo e trascinante. Un concentrato di puro e devastante brutal death metal, suonato come un album del genere deve essere suonato!

(Matteo Piotto) Voto: 9/10