ODAL – “Geistes Unruh”
(Eisenwald Tonschmiede) Otto anni non sono pochi ma tanto è passato dal precedente e bellissimo album dei tedeschi, sempre dediti ad un black dalle tinte molto epiche e pagane, come ormai ci si è abituati ad aspettarsi da un (altro…)
(Eisenwald Tonschmiede) A quanto pare la Bay Area non sforna solo gruppi thrash… Gli Ordo Obsidium fanno doom metal, un doom mortifero e maligno, non quello sognante e onirico dei Candlemass, nemmeno quello
(Nuclear Blast) Sembra proprio che da una decina di anni a questa parte, gli Overkill stiano vivendo una nuova giovinezza. Dal 2007, anno di uscita di “Immortalis”, la band capitanata da Bobby “Blitz” Ellsworth sembra aver recuperato le radici thrash metal,
(Carnal Rec. / Daemon Worship Prod.) Omnizide è una band blackened metal dell’underground svedese e i suoi due fondatori, cioè AE e Mikael Nox, sono componenti di altrettante band underground come gli Avsky e i Craft. Sono tutte formazioni
(Symbol Of Domination) Ecco, ora ho aggiunto alla lista dei miei personali ascolti anche del Black dal Bangladesh. Gli Orobas fanno quel Black Metal tanto caro agli anni ottanta, sporco e grezzo come solo in quegli anni si faceva, appunto… Tre tracce
(Blood Harvest) Provo un mix di gioia e rammarico a recensire un lavoro come “Possession Of The Flesh”. La gioia deriva dal fatto di avere la fortuna di sentire un disco molto valido, violento ed estremamente variegato, mentre il rammarico proviene dall’incapacità di capire
(Relapse) Tornano a distanza di due anni dal full length “Inked In Blood” gli Obituary, maestri indiscussi del death metal floridiano, che si presentano con due canzoni nuove (registrate in studio), seguite da brani dal vivo registrati
(Nuclear Blast Records) Lo dico subito: parto prevenuto nel recensire l’album degli svedesi, ma solo per una questione di principio. Ossia, non è ammissibile che un gruppo dedito al Death, per quanto melodico sia, passi ad un genere che nulla ha a che vedere col primo e lasci il nome
(AFM) Arriva anche per i tedeschi Orden Ogan il momento del box celebrativo: incredibilmente ricco, con 2 dvd (il primo con la loro storia, il secondo con le esibizioni complete al Rock Harz Open Air 2015 e alla Brose Arena Bamberg, nello stesso anno) e due cd, un greatest hits e il primo full-“length” autoprodotto della band, “Testimonium”, del 2004. Vediamo allora il contenuto audio.
(Altare Productions) Ogni tanto pure nell’underground si esagera coi suoni beceri. I portoghesi han preso infatti alla lettera il genere e sono andati sottoterra a registrare il proprio debutto, suonato rigorosamente in presa diretta, una canzone dietro l’altra. Di sicuro non sentirete forzature in fase
(Kolony Records) Non tra i maggiori della scena, eppure non gli ultimi arrivati nell’ambito del death metal. Tedeschi e attivi dagli anni ’90, gli Obscenity hanno suonato nel tempo un death metal cupo e violento. “Retaliation” veste di una stupenda copertina, realizzata da Paolo Girardi
(Century Media) Va dato atto alla Century Media che in certi frangenti ha ancora il piglio e l’intraprendenza delle piccole realtà discografiche. Mi vengono in mente esperimenti
(Autoproduzione) Onirism è Antoine Guibert, francese di Nantes che tesse trame symphonic black metal di forte stampo epico. Guibert si occupa di tutti gli strumenti e dunque della
(Autoproduzione) Semplicemente tre, soltanto in tre eppure capaci di fare tanto; forse più di quanto una formazione con cinque o sei elementi riuscirebbe a produrre. ORigami geijutsU sono tre francesi del dipartimento Nord, si sono dati un nome giapponese e
(autoprodotto) Un album che descrive il mondo in oltre settanta minuti. Una durata apocalittica per un disco intitolato “7.83Hz” ovvero la
(Nuclear War Now! Productions) Bellissimo monicker e bellissima copertina per questo combo bulgaro dedito alla fede verso il Desert Doom di matrice inglese.
(Agonia Records) Fortunatamente il ritorno dopo il lungo periodo di pausa non si interrompe, e arriva il terzo album in sei anni (il quinto in totale) di questa tetra essenza svedese, ora con la forza pulsante del batterista live degli
(The Spew Records) Debutto discografico per i Milanesi Onirik, band fondata nel 2005 dal bassista Michael Kohlmann e l’ex singer Dydacus. Nonostante la sterilità in fatto di uscite discografiche, i nostri vantano un’enorme
(Signal Rex) A mio modesto parere ci sono due tipi di EP. Ci sono i riempitivi, fatti solo per contenere scarti delle registrazioni principali e per onorare i contratti
(Altare Productions / Darker Than Black ) Dopo la pubblicazione in vinile alla fine dl 2015, ecco arrivare in cd questa seconda opera dei baschi… Anzi, del basco, visto che di one man band stiamo parlando… Il progetto Ostots nasce nel 2008 e fin da subito
(Century Media) Gli Oceans Of Slumber hanno già espresso un grande potenziale con “Aetherial”,
(Svart Records) I lisergici demoni della Finlandia Oranssi Pazuzu presentano un nuovo album, il quarto in sette anni, a dimostrazione di un percorso compositivo che se da una parte si accosta al concetto di jam session, dall’altra è comunque il frutto di un evoluzione, di uno spingersi comunque sempre più in là.
(AFM) Divenuta una solida band di thrash metal con il passare del tempo, gli Onslaught hanno avuto il merito di crearsi un buon seguito già ai primordi quando suonavano hardcore. Un cambio che fu dettato con l’arrivo del cantante Paul Mahoney e del batterista Jase Stallard, due elementi ormai non
(Autoproduzione) Simpatici e rilassati nelle foto promozionali, gli Odyssey sono un trio di progressive strumentale proveniente dallo stato di Washington. “Voids” è il loro terzo full-“length” (anche se i nostri contano altrettanti ep) ed è naturalmente riservato a quella ristretta cerchia di ammiratori
(Solitude Prod.) Dalla parte opposta del globo (sono divisi fra Australia e Nuova Zelanda) ci arriva l’ep d’esordio degli Orphans of Dusk: quattro pezzi, ventotto minuti di gothic/doom/death di grande impatto emotivo. Il disco è uscito in autonomia nel 2014,
(Autoproduzione) Il bassista Santo Clemenzi, attivo in numerosi progetti di power/heavy metal, costruisce oggi la band internazionale Outerburst, che esordisce con un interessante ep di quattro pezzi.
(Tyrannus) Un progetto singolare O.S.I.R.I.S. di Count Czar Yang, esponente di lungo corso del metal cileno, il quale si protende verso un universo di psichedelia, metal, drone, post industrial e avant garde. Una qualità di registrazione
(Avantgarde Music) Quattro pezzi pazzeschi, in una interpretazione letale del black metal. Gli inglesi Old Forest sono apparsi nel ’98 per poi sparire dopo il debutto. Un
(Dusktone) Semplifico le cose indicando il totale cambiamento di questa storica formazione piemontese che ha lasciato un segno nella scena metal italiana. Oggi gli Opera IX sono Ossian, il vate occulto, il solo, l’unico maledetto di una saga sonora epocale, il quale si è occupato di ogni fase della produzione
(W.T.C. Productions) E’ grazie a questo tipo di pubblicazioni che sto rivalutando sempre più il concetto di split album. E proprio in virtù della bontà dell’opera in questione possiamo dire che il fattore pubblicitario c’entra
(Scarlet Records) Secondo album per One Machine, band fondata dal chitarrista Steve Smyth, famoso per la sua militanza in bands quali Testament, Forbidden, Nevermore e Vicious Rumors. Questo “The Final Cull” si muove su un
(Diamonds Prod.) Sono passati ben undici anni dal primo, e fino a ieri unico, album degli Odyssea: “Tears in Flood” arrivò quando la grande ondata dell’europower si stava esaurendo, ma è rimasto nel cuore di molti appassionati (fra cui me)
(Satanath Records) La Satanath ripropone qui l’album di debutto dei brasiliani Opus Inferii, caratterizzati da un Black veloce ma allo stesso tempo melodico e “pompato” in pienissimo stile Dimmu Borgir. La produzione non è forse
(Iron Bonehead/Altare) A sei anni dal bellissimo “After Centuries of Silence” tornano i lusitani, diventati ormai una realtà affermata e di culto non solo in patria. Il nuovo lavoro prende tuttavia una piega
(Inner Wound) Gli Obsession sono stati la prima band di Mike Vescera, universalmente noto per le sue collaborazioni con Yngwie Malmsteen e i Loudness; “Carnival of Lies” è il loro terzo disco,