Ci ho messo diversi giorni prima di mettermi davvero a scrivere il mio racconto. Non per pigrizia, né per mancanza di voglia, al contrario… l’emozione era troppa. Troppo viva, troppo presente, troppo ingombrante, troppo difficile da filtrare. Era anche la mia prima volta all’Hellfest, un evento che sognavo da più di un decennio.
Durante il festival ho preso appunti, registrato impressioni, scattato foto, registrato clip, dai piccoli dettagli alle esibizioni intere, parlato con decine di persone e artisti, ma ogni volta che provavo a riordinare pensieri e ricordi, tutto mi sembrava surreale, come se fossi ancora lì, in quel microcosmo infuocato chiamato Clisson. Solo ora, a mente decisamente più fredda, riesco a guardare quei giorni con la giusta lucidità. E anche così, resta qualcosa di enorme, viscerale, devastante. Un’esperienza che ti scava dentro e ti cambia, e che provo a raccontare qui, giorno per giorno.
Giorno 0. 18 giugno 2025. Aspettando l’inferno (altro…)