coplilker(Tsunami Edizioni) Quando ho saputo dalla redazione di METALHEAD.IT dell’uscita della biografia di Dan Lilker, ho stressato tutti quanti, insistendo per potermene curare io. I Nuclear Assault sono stati un gruppo fondamentale per me. Grazie a loro, a fine anni ’80 ho cominciato ad appassionarmi di thrash metal, tutt’ora il mio genere preferito. Ero un bambino e ci capivo ancora poco di heavy metal, ma dopo aver visto una VHS contenente un loro concerto, sono rimasto profondamente colpito dall’intensità di quell’esibizione, con il cantante/chitarrista John Connelly intento a fare stage diving e Dan Lilker, con quella posa scazzata ed il basso all’altezza delle ginocchia martoriato con furia belluina. Personaggio fondamentale della scena metal newyorkese, Dan Lilker ha contribuito in maniera determinante alla nascita del thrash metal, dapprima con gli Anthrax (consistente il suo contributo in fase di stesura del debutto “Fistful Of Metal”), per poi evolvere il genere fondendolo con l’hardcore (cosa impensabile a quei tempi!), formando i Nuclear Assault e, insieme agli ex compagni Scott Ian e Charlie Benante gli oltraggiosi S.O.D., capitanati dal singer Billy Milano. Amante della musica estrema, Dan si interesserà presto del nascente grindcore, del quale a mio avviso è stato un precursore ai tempi dei Nuclear Assault, se pensiamo a brani come “Butt Fuck” o “Hang The Pope”; decide così di formare i Brutal Truth. In questo libro, l’autore Dave Hofer ha condotto ore di interviste, per ripercorrere la vita di Dan Lilker, sin dalla prima infanzia, quando ha cominciato ad appassionarsi di musica, fino ai giorni nostri, in cui è un bassista rispettato ed amato trasversalmente dagli amanti del metal e dell’hardcore, della sua passione per il black metal che l’ha portato a formare gli Hemlock, delle collaborazioni con varie bands, sia in studio che dal vivo. Sono stati inoltre intervistati amici, familiari e membri delle svariate bands a cui ha offerto il proprio contributo, delineandone ulteriormente sia l’artista che l’uomo. Un libro consigliato, per conoscere meglio uno dei personaggi più influenti ed allo stesso tempo più umili della musica estrema degli ultimi trentacinque anni.

(Matteo Piotto)