(Vic Records) Novità assoluta questa formazione per chi scrive, nonostante i tanti ‘sentito nominare’, ‘ho letto qualcosa’, album ascoltati di corsa o altrove oppure chissà dove e quando, i Sadness risultavano ignoti. Ora la band con questa ristampa diventa una sorta di nuovo Atlantide, cioè un mondo da dovere assolutamente scoprire. Nascono nel 1989 dalle parti di Sion in Svizzera, registreranno due album, il primo è il succitato del 1993, e il secondo due anni dopo e intitolato “Danteferno”! Poi un EP e infine, escludendo dei demo, la loro storia termina. La Vic ripesca “Ames de Marbre” un raffinato connubio tra metal, difficile dire quale sia, forse lo si potrebbe catalogare come avant-garde e con forti cenni doom, e il dark-gothic. C’è un’aria estremamente irrazionale, sepolcrale e misteriosa, forse soprattutto misteriosa in questi pezzi. Poco più di trequarti d’ora oscillanti tra chitarre si distorte, ma un andamento della sezione ritmica e melodie portanti che aleggiano di oscurità, mistero, occultismo… ipnotismo! Pare che Chiva, chitarra e tastiere, avesse un progetto solista ispirato dai Celtic Frost e in parte l’ascendenza di quelle atmosfere si ritrova in questo album, tuttavia la band svizzera trasporta nei pezzi anche qualcosa di esotico, come “Tristessa”, un brano fortemente strumentale con dei parlati che sarebbe stato utile a Werner Herzog. L’incanto ipnotico di “Tears of Sorrow” che introduce anche la voce femminile, oppure “Antofagasta” che ha una serena e prolissa espressione dark, sono alcuni momenti topici di questo album nel quale comunque il metal non viene perso di vista. A proposito, il minutaggio totale arriva a 35′, ma questa ristampa raccoglie anche due versioni demo di pezzi del 1992, totalmente in contrasto con la magia di ‘anime di marmo’, un lavoro che è rimasto colpevolmente sconosciuto per decenni, ma oggi grazie alla Vic tutti sanno cosa è stato e cosa è.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10