(Napalm Records) Nello stretto giro di poche settimane l’austriaca Napalm pubblica un nuovo album del genere stoner. A dire il vero è uno stoner definito True Norwegian Bear Metal, ovvero heavy metal, stoner e thrash e lo spirito delle camice di flanella – le ricordate?- dell’entroterra norvegese. Infatti dopo i Lonely Kamel arrivano i norvegesi Svölk, dei quali l’etichetta pubblica sotto la propria ala protettrice l’unico album della band, già edito nel 2009. La nuova riedizione vede una copertina diversa e tre bonus track rispetto all’originale tracklist e nell’ascolto si intuisce facilmente che alla Napalm ci hanno visto giusto. Gli Svölk suonano bene, si rivelano trascinanti, melodici ma tosti e con una produzione scintillante. Il merito più grande di questi “boscaioli” norvegesi però è l’inserzione di tematiche thrash e tanto Metallica (il titolo dell’album è rivelatore) ma a velocità sensibilmente ridotte, poi c’è del rock-blues anni ’70 (ovviamente, come spesso capita in questo genere), il desert rock e richiami a Glenn Danzig, i Kiss, la NWOBHM. Nell’insieme “Svölk ‘Em All” ha un sound che incrocia più correnti stilistiche, sospese tra un passato recente e non. Adrenalina pura, melodie ruggenti, grooves fluenti e tanto metal, questo è il sound degli Svölk. Il cantato di Knut Erik Solhaug ricorda a tratti, e con modi disinvolti, quello di James Hatfield dei Metallica, mentre la batteria di Jørgen Seger Haave varia tanto nello stile, recuperando un modo di suonare seventies. Del resto capita nel corso di “Svölk ‘Em All” sentire divagazioni e improvvisazioni, proprio come nello spirito di quegli anni e basterebbe ascoltare “Inferno”, “Overload” e “Miss Alchol”. Ottima, e mai stagnante, l’accoppiata alle chitarre di Jo Inge Hemstad aka Jengt Castral e Martin Østerhaug, i quali sono due tipi che costruiscono riff e variano il sound senza mostrare cedimenti. Gli “Svölk” sono dei fenomeni  e nonostante precise derivazioni riescono ad avere comunque un sound proprio e trascinante.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10