(Metal on Metal Records) A ben sei anni di distanza dall’ottimo “The Shadow Tower”, per quanto il lungo silenzio sia stato interrotto dai due EP “Limbus Animae” e “Fugit in Solitudine”, tornano i magici In Aevum agere: ma non temete, Bruno Masulli non era certo rimasto con le mani in mano, perché intanto aveva dato spazio anche ai Miti eterni! Come non è difficile immaginare, il vulcanico chitarrista napoletano ci porta nei meandri dell’Inferno, evocando temi e personaggi di quello che forse è il canto più famoso di tutta la ‘Commedia’. “L’uom s’etterna” ci offre immediatamente un epic/doom potente ed evocativo: a una prima parte lenta, e declamata più che cantata da Bruno, segue una seconda ritmata e arcigna, in stile Saint Vitus. “No Hope for Death” ha invece un purissimo e pachidermico riff stile Candlemass, e procede cadenzata e maestosa per tutto il proprio sviluppo. Echi sabbathiani nel potente strumentale “Minos”, con un susseguirsi di assoli uno più ‘true’ dell’altro; c’è una sardonica e illuminata melodia nella conclusiva “Voices of my Solitude”, mentre per le mie lodi della lunga e mistica “Anti-Inferno/Limbus Animae” vi rimando alla recensione dell’EP. “Canto III” è una evocativa tirata di doom metal fedele ai canoni ma mai scontato: i temi trattati aumentano l’aura di mistero e solennità della musica.

(René Urkus) Voto: 8/10