copSynZeSaseTri(Code666) Sembra scontato ma questi arrivano proprio dalla mitica -e mistica- Transilvania. Terzo album di una trilogia (la quale stilisticamente non è proprio tale), un album che integra black sinfonico e pagan/folk ispirato a tradizioni mitologiche della Dacia con risultati efficaci, attraenti e decisamente fedeli al canone “campanilista” del black metal. Moniker, titolo e titoli delle canzoni sono infatti in lingua madre -ostica per i più- ma decisamente fedele ad una regola non scritta del genere. La combinazione è proprio tra un black intenso pieno di divagazioni death, con forti connotati folk e melodie (a volte ricordano gli Istapp) che danno spazio anche ad un’ottima chitarra classica o impegnata in riff ed assoli non scontati. A livello vocale si spazia da un growl cupo più di stampo death ad uno scream feroce e letale capace di esaltare la variante violenta di questo ottimo disco. Le impostazioni orchestrali spesso ricordano bands come Dimmu Borgir o Old Man’s Child, ma le componenti aggregate sono fantastiche e su pezzi come “Rascrucea Timpului” l’impronta folk è esaltante. Ottima anche l’immancabile voce femminile che emerge ad esempio su “Scrijelit In Piatra”. Un disco che attirerà gli amanti di un black ricco di melodia e sinfonia, ma anche pieno di legame con il folklore della terra di origine, qui molto ben manifestato e glorificato.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10