(SAOL) Se amate il thrash tedesco vecchio stampo, rigorosamente legato alle leggi di fine anni ’80-inizio anni ’90, i tedeschi Hatred sono la band che fa per voi. “Destruction Manual”, dotato di un booklet reso inquietante dai disegni in stile catalogo commerciale americano anteguerra, contiene undici brani che fanno subito pensare a Kreator, Testament o Anthrax nei loro momenti migliori. Per una “United” che suona davvero come un omaggio alle band sopracitate abbiamo una “Ratter of Hell” che sconfina, in modo inatteso, nel black; “Black Sun Prophecy” alterna invece una prima parte acustica ad una seconda incredibilmente martellante. Come nel precedente “Madhouse Symphonies”, la band dà il meglio di sé quando la sua musica è ispirata dalla furia del “Moshpit Ritual”: abbiamo quindi il brano con questo nome e la bonustrack “Franconian Speed”, e in entrambe si parla di notti passate nei club heavy metal tedeschi a pogare con gli altri appassionati. Particolarmente ironico è poi l’ultimo brano, che è anche un omaggio degli Hatred alla propria regione di provenienza, appunto la Franconia (la parte nord della Baviera). Ma se cercate qualcosa di più complicato, “Submission of the Uncontrolled” mostra tutto il valore tecnico dei cinque musicisti, e soprattutto l’ugola al vetriolo di “Bacchus” Mayer. Per chi vuole esplorare la scena al di là dei soliti nomi!

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10