(Twilight Zone Records) Ascoltando il debutto di questa band austriaca, la prima cosa che giunge alla mente, a voler fare un paragone per descriverne i contenuti, sono stati i The Sisters of Mercy. Il sound dei Lydia’s Gemstone è intriso di dark-gothic, con ampie concessioni verso il lato romantico dei due generi, i quali gestiscono l’uno le fasi più soft e l’altro quelle più agognate e rock. E’ saturo di triste melodia questo “The New Melancholy”, il metal è presente marginalmente in qualche pezzo, per esempio “Karmagaddon”, ma a conti fatti i Lydia’s Gemstone sembrano voler giocare più sulle distorsioni, anziché sul riffing, per sottolineare i passaggi più rudi. L’ideale condizione pseudo dark new wave avviluppa tutto l’album. Conseguentemente “The New Melancholy” è un parto rock che mischia elementi dark, alternative e gothic, ma anche elettrowave come in “Noir”. Ma è il brano “The Gemstone Anthem” a ergersi come manifesto dei Lydia’s Gemstone, perché in grado di riassumere tutte le idee di questo esordio. Posto il clima da martirio interiore che investe il debut, un aspetto che può appesantire l’ascolto, le idee ai ragazzi non mancano e “The New Melancholy” si propone come una release abbastanza interessante.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10