(Heavy Psych Sounds) Pesanti. Fottutamente pesanti. Decadenti. Leggendariamente decadenti. Non ci potrebbe essere un moniker migliore per questa band greca: ‘Mammut Acido’…. pesante come quel mammut, acido come il sound psichedelico che il nome dell’etichetta sottolinea con assoluta ragione. La band composta da padre (chitarra), figlio (voce e chitarra) e amici è al loro maledetto quarto disco, una celebrazione dissacrante di tutto quello che è pesante, che è malvagio, che è devoto al doom, al fuzz, ad un’acidità sonora senza uguali. Una band superlativa che non si fa influenzare dalle mode, dalle evoluzioni, che resta legata al suo sound, alla sua impostazione. Un crescendo di devastazione, di decadenza, di discesa verso gli abissi: se la title track in apertura “Supersonic Megafauna Collision” riesce a offrire un barlume di speranza evidenziando la galassia della confusione del genere umano, il resto accresce progrssivamente il peso specifico del suono che va a gravare sull’ascoltatore. Ecco quindi che “Fuzzorgasm (Keep On Screaming)” inizia ad essere molto minacciosa; la seguente “Garden Of Bones” mette al massimo la ‘manopola’ del fuzz, mentre la successiva “Atomic Shaman” diventa ribelle, diventa rabbiosa, diventa assolutamente tetra. “One With The Void” è quasi liturgica, mentre la lunghissima e conclusiva “Tusko’s Last Trip” è tanto lacerante quanto malinconica… esattamente come la storia di Tusko, l’elefante ucciso negli anni ’60 nello zoo dell’Oklahoma, in seguito ad un tanto assurdo quanto crudele esperimento -per nulla- scientifico, esperimento che vide il povero animale vittima di una iniezione di LSD in quantità assurda, poi inutilmente contrastata da una altrettanto enorme dose di torazina, cosa che alla fine generà quasi due ore di agonia, prima della morte della creatura. Doom. Doom ai massimi livelli. Doom concepito e suonato con maestria. Riff pesanti come dinosauri, come macigni, come montagne. Batteria che penetra nella psiche, linee di basso che rendono tutto ancor più lacerante, chitarra che trascina negli abissi ed una voce che sembra uscita da una disperata caccia alle streghe. Doom: semplicemente DOOM!

(Luca Zakk) Voto: 9/10