(Century Media) Una mazzata. Non risparmiano nessuno. Gli Adrenaline Mob sono travolgenti con un Russell Allen alla voce, punta di diamante di una line up la quale, ieri e oggi, ha sempre vantato personaggi di spicco come il defunto AJ Pero (ex Twisted Sister), Dave Z. (Trans-Siberian Orchestra), Mike Orlando (Noturnall), Mike Portnoy (Dream Theater) e John Moyer (Operation: Mindcrime, Queensrÿche). Il terzo album non delude ed offre un metallo coinvolgente, a tratti molto pesante, sempre catchy, ritmico e pure melodico. Il nuovo drummer Jordan Cannata, che prende il posto di Portnoy prima e Pero dopo… è una forza della natura e continua ad esaltare una band che vuole stupire. “King Of The Ring” inizia digitale prima di una esplosione metallica priva di rispetto, pregna di potenza ed energia. Allen si dimostra subito incazzato e ribelle, ma anche coinvolgente e molto tecnico, capace di un refrain malefico. Pesante la title track, con ritornello epico. “The Killer’s Inside” è tagliente, massiccia, con linee di basso possenti ed un ritornello meravigliosamente illegale. Provocante “Bleeding Hands”, un brano relativamente lento, ma caldo, sexy, stimolante ed assolutamente immenso. Intensità senza limite nell’incalzante e geniale “Chasing Dragons”, una canzone che non nega una buona dose di metallo tradizionale. Pungente “Til The Head Explodes”, subdola “Raise ‘Em Up”, di matrice thrash la tirata “Ignorance & Greed”. Ricca di emozioni “Lords Of Thunders”. Veramente ben fatta e personale questa versione di “Rebel Yell”, cover di Billy Idol. “We the People” è una album di oltre un’ora carico di energia, tensione, potenza e provocazione su ogni fronte e livello. Se la morte di AJ Pero poteva arrestare questo all-stars project, è un piacere constatare che l’arte e la passione hanno trionfato, un po’ nel nome del metallo, un po’ per indole e, voglio credere, per quello che AJ avrebbe voluto.

(Luca Zakk) Voto: 9/10