(SPV/Steamhammer) Servirono quattro anni agli Anvil per pubblicare, 1987, un nuovo album dopo “Forged in Fire” del 1983. “Strenght of Steel” (ora ripubblicato in digipack dalla tedesca SPV) è uno dei lavori meglio riusciti, ma soprattutto più noti, da un punto di vista commerciale, degli Anvil. La titletrack che apre le danze ha un incedere accattivante ma spietato e sembra recuperare le radici del rock, nel senso di immediatezza, armonia e musicalità. Sono gli Anvil, sono forti, hanno chitarre distorte e Rob Reiner è un batterista di tutto rispetto, seguito dal fido bassista Dickson. “Strength of Steel” è un album meno rude degli altri, tuttavia c’è fascino in queste canzoni, bastano pochi secondi e si intuisce che i pezzi ti piaceranno e li farai propri. Lo dimostrano “Concrete Jungle”, la marcetta di “9-2-5” e la favolosa e puramente hard rock “Mad Dog”. Non è tutta festa però, attenzione alle spietate e veloci “Flight of the Bumble Beast” e “Paper General”. Trova spazio anche una cover, “Wild Eyes” dei The Stampeders. Verrebbe comunque da citarle tutte e per ognuna scriverne righe e righe, ma è meglio chiudere con un sentito invito a comprare questo gioiello.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10