(Dominance of Darkness Records) Il progetto qui recensito è stato inizialmente concepito addirittura nel lontano 1995. La stessa intro è davvero molto figlia degli anni ’90, anche se il resto dell’album fa sentire che ci sono state parecchie contaminazioni del suono originariamente concepito, da parte di influenze tipiche degli anni 2000. Ecco allora inserti di tastiera atmosferici e vagamente romantici, ma soprattutto si segnala un suono stranamente pulito per il tipo di musica proposta. Non si parla di un suono perfettamente cristallino, ovviamente; ma diciamo che c’è stata un’operazione di sgrezzatura piuttosto evidente. Il risultato è un disco simile agli esordi dei Cradle of Filth, solo molto meno romantico e ‘di classe’ e un po’ più caciarone ed epico. Ecco quindi otto tracce, intro e outro escluse, niente affatto male, che se da un lato sembrano soffrire di una nota discrasica rispetto alle produzioni moderne, dall’altro lato trasforma questo elemento in un’arma vincente, in grado di rievocare i vecchi fasti del genere proposto, senza tuttavia risultare nostalgici.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10