(Pelagic Records) Giornata uggiosa, notti insonni per i concerti, frenesia della vita moderna: ecco che ci si rende conto del fatto che volte ha senso fidarsi di un’etichetta che di metal ne diffonde in quantità, amando però prendersi dei momenti di riflessione per pubblicare una album come “What Tomorrow Brings”, il quale con il metal non ha assolutamente nulla a che fare. Certo, per apprezzare l’elettronica, il pop, il dub step di Arms And Sleepers bisogna aver sdoganato tra i propri gusti bands quali i moderni Ulver, i Lustre, Bergeton, Perturbator e tutte quelle entità originariamente legate al metallo estremo che un bel giorno decidono di lasciarsi andare al piacere lascivo dell’elettronica. Musica creata con passione, con lacrime, con intensità, tanto che l’artista -ovvero Mirza Ramic, nato in Bosnia, americano che vive in Germania- ha iniettato sentimenti che emergono dalla guerra della sua patria natale nei primi anni ’90, la quale ha causato la morte del padre. Guerra dunque: infatti l’album trova ulteriore ispirazione dal film “Belfast” (tra l’altro c’è un brano con questo titolo, con ospite la vocalist Sofia Insua), dalla recente guerra in Ucraina, in qunato sembra che tutto ruoti attorno alle guerre, quelle che segnano in questo disco quattro fasi fondamentali, dall’innocenza fino alla malinconia, poi la rottura e, ad un certo punto, la riflessione… questo prima che la stupidità umana faccia ricominciare nuovamente e drammaticamente l’intero ciclo. Ma “What Tomorrow Brings” offre speranza nonostante le avversità da affrontare (come il forzato esodo di Mirza dal paese natale quando era bambino). Le vibrazioni etniche di “Fathers and Sons”, il sax di “Yesterday’s Sorrow”, i ricordi di “Melodie”, dal nome di una barca appartenente all’infanzia dell’artista sulla costa dell’attuale Croazia, la drammaticità post apocalittica di “Anaconda”, l’eccitante malinconia che guarda all’avvenire della conclusiva “Who You Were Before“. Metallo, pugni al cielo, rabbia, furia, aggressività, melodia, sinfonia, potenza… è bello il metal, è stimolante il rock… ma ci sono momenti nei quali bisogna fermarsi per riflettere, per ricordare… per non dimenticare, per crescere spiritualmente e umanamente, per riflettere su… cosa ci porterà il domani.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10