(Pure Steel Records) Non mi aveva particolarmente convinto il debut “Agents of Mystification”: con il secondo disco, gli us metallers Assassin’s Blade di Jacques Bélanger (per chi non lo sapesse, in forza agli Exciter per una decina d’anni) vanno sicuramente meglio! “Tempt not (The Blade of the Assassin)” ci offre un power/thrash a tinte horror decisamente sulla linea degli Helstar, complice anche la capacità di Jacques di raggiungere le acute vette di James Rivera; ottimo il finale, trascinante come non mai. Affascinante il torvo riff di “Gather, Darkness!”, in “Gods” il sornione cantante passa da toni horror metal ad acuti altissimi. Nel disco abbiamo anche un po’ di thrash quasi puro (penso ai ritmi di “Call of the Watch”), ma anche improvvise aperture melodiche (come quelle del refrain di “Dream Savant”); il brano migliore è comunque “The Thaumaturge”, dotato di un riff possente che non si dimentica. Per chi vuole dell’us metal schietto, diretto e puro… però ora guardate la cover, e ditemi se sembra anche a voi che uno dei sacerdoti stia scrivendo su un computer!

(René Urkus) Voto: 7/10