(Rockshots Records) Per tutti gli appassionati del symphonic/gothic metal, gli esordienti Astralium sono da tenere in buona considerazione: i nostri conterranei realizzano un disco compatto e mai prolisso, con diversi spunti interessanti. “The Journey” è subito piena e sfarzosa, con un occhio agli Epica ma anche agli spunti prog dei Delain; la voce di Robie Pappalardo vibra che è un piacere, e si percepisce subito che la singer ha una marcia in più. Incalzante “Rising Waves from the Ocean”, dotata di ottime linee vocali; il mix fra metal e parti sinfonico/cinematografiche raggiunge forse il suo apice in “My Life is my Eternity”. L’intensa “Hope is gone”, presente anche come bonustrack in versione orchestrale, ha il ritornello più convincente del disco, e un break in cui Robie può esibirsi al meglio; “Breath of my Soul” è, dal canto suo, una ballad molto emozionale e ‘sentita’. Solida “The World of Unknown”, che rimanda anche ai Within Temptation di qualche anno fa, mentre la conclusiva “Hidden Conspiracy”, con i suoi sette minuti di sviluppo, ha la forma di una piccola suite, e come tale accoglie diversi cambiamenti e rotture ancora di sapore prog. Pur muovendosi nella tradizione del genere, gli Astralium confezionano un debut assai accattivante!

(René Urkus) Voto: 7,5/10