(Massacre Records) Graditissimo ritorno sulle scene per gli statunitensi Atrophy, autori tra il 1988 ed il 1990 di due ottimi album di thrash metal, il feroce esordio “Socialized Hate” e soprattutto il meraviglioso “Violent By Nature”, leggermente meno furioso del predecessore ma forte di un songwriting maturo e contenente alcune chicche come la title track. Sfortuna volle che l’esordio fu messo sul mercato in un periodo da grande saturazione, dove veramente troppe band proponevano thrash metal, rendendo arduo il compito di riuscire ad emergere, mentre il secondo lavoro uscì subito prima del repentino cambio del vento, quando improvvisamente il thrash perse improvvisamente il proprio appeal, schiacciato di lì a poco tra l’incudine del ‘Black Album’ dei Metallica ed il martello “Nevermind” dei Nirvana, cosa che ha provocato lo scioglimento della band, la quale si riunirà sporadicamente solo per alcuni eventi dal vivo. Nel 2020, dopo il taglio del tour europeo a causa della pandemia, la band si scioglie, per ritrovarsi per quattro quinti tra le file degli Scars Of Atrophy (che fantasia!), mentre il cantante Brian Zimmerman ha di fatto riformato gli Atrophy, attorniandosi di una line up nuova di zecca, la quale, va detto, non fa rimpiangere minimamente quella originale! Sembra incredibile, ma lo smalto dei vecchi tempi non mostra scalfitture, grazie ad un songwriting ispirato e standard qualitativi ben oltre la media, dove nessun brano spicca sugli altri, ma allo stesso tempo non c’è un singolo episodio debole. Nove canzoni di thrash quadrato spacca ossa, sorretto da un eccellente lavoro di batteria da parte del granitico Jonas Shütz, mentre le chitarre di Nathan Montalvo e Mark Coglan intrecciano riff ed assoli fedeli alla tradizione senza per questo risultare prevedibili o sorpassati. Convincente anche la prova di Brian Zimmerman, che alle soglie dei sessant’anni si rende protagonista di una prova vocale impeccabile e rabbiosa al punto giusto. Un album suonato da thrashers per thrashers incalliti, quindi se amate la scena statunitense degli anni ’80 non indugiate e fatelo vostro!

(Matteo Piotto) Voto: 10/10