(Steamhammer / SPV) In questo periodo di noia mortale dovuta all’assenza dei concerti, una bestia da palcoscenico come Axel Rudi Pell (e compagni), semplicemente si rifiuta di fare un nuovo disco, visto che l’ultimo “Sign Of The Times” (recensione qui) non è ancora stato portato in tour. Il ragionamento è corretto visto che ogni album merita un proprio tour, una manciata di concerti in giro per questo piccolo pianeta. Tuttavia, questa situazione non può fermare l’energia creativa di un artista come Axel, non può fermare la sua band, pertanto ecco il momento giusto per divertirsi anche in studio, dando vita al successore di “Diamonds Unlocked” del 2007, il precedente disco composto da cover. Il nuovo lavoro prende i brani scelti e li ‘axelizza’ in modo poderoso, tanto che chiunque ignori le versioni originali potrebbe ritrovarsi a pensare che si tratta di pezzi scritti proprio da Axel Rudi Pell. Non a caso la scelta dei brani, questa volta, è un po’ più ricercata, visto che non ci sono nomi mainstream del primo capitolo, nomi quali Kiss, U2, The Mission o Phil Collins, e degli artisti ‘presi di mira’ a volte nemmeno le canzoni più note; piuttosto, in questa carrellata di cover, la scelta si rivela decisamente più personale, più intima, ma sicuramente non meno esplosiva. Dopo un obbligatorio intro (praticamente l’unica traccia che non è una cover), ecco che l’armata di Mr. Pell e compagni si avventura in un’ottima “There’s Only One Way To Rock” di Sammy Hagar (dall’album “Standing Hampton” del 1981), un puro inno, un brano che pure i Van Halen hanno portato sul palcoscenico. Intensa “Lady Of The Lake”, canzone dei Rainbow dell’era Ronnie James Dio (dall’album “Long Live Rock ‘n’ Roll” del 1978), irresistibile “She’s A Lady” (di Paul Anka, resa poi famosa con la versione di Tom Jones), con quel groove che passa da ballad a heavy rock pungente. Grande performance di Gioeli su “Black Cat Woman”, canzone dei Geordie, la band dove militava Brian Johnson prima di andare con gli AC/DC, mentre “Room With A View” (di Tony Carey) offre una melodia superlativa per una power ballad che sembra davvero essere stata scritta appositamente per Axel Rudi Pell. Favolosa “Sarah (You Take My Breath Away)” (di Chris Norman), qui resa molto più graffiante, mentre quel pop-punk di “Rock N’ Roll Queen“ dei The Subways, cresce in senso melodico e diventa dannatamente metal. Al di sopra della storia e delle epoche “Paint It Black” dei Rolling Stones, uno dei brani più coverizzati del rock, ora anche con l’inconfondibile firma dell’axe man tedesco, mentre è bellissima l’interpretazione heavy blues di “I Put A Spell On You” di Screamin´Jay Hawkins (qui però più ispirata alla versione dei Clearwater Revival), prima della chiusura, dell’ultima traccia, la cover di “Eagle” dei mitici Abba, canzone che Axel e Gioeli ovviamente rendono maledettamente pesante, quasi strizzando l’occhio proprio a Ronnie James Dio. Con assoli sempre provocanti e perfettamente incorporati nei brani, dietro un bellissima copertina, “Diamonds Unlocked II” è un album di cover estremamente godibile, energetico, totalmente metal e capace di apporre un personale marchio a fuoco su ogni brano scelto, riconcepito e suonato. Bene. Fantastico. Grazie Axel e compagni. Ora speriamo vi lascino portare in tour quel “Sign Of The Times” e, se questo succederà davvero, direi che in quella scaletta -perché no- un paio di pezzi da questa release non ci starebbero affatto male!

(Luca Zakk) Voto: 8/10