(Nadir Music) Il riff iniziale di “Leave It All Behind”, opener di “No Fear”, è uno spettacolo. Entra in azione seguito da un solo di chitarra e un’atmosfera da ‘route 66’. Arriva successivamente anche la voce di Stefania Prian, un cantato dal tono vissuto, espressivo, una voce con carattere, che ha anima e sente ciò che dice. L’opener spinge l’ascoltatore a immergersi nell’album, forte delle atmosfere power rock e hard rock degli anni ’80. Bellathrix vede Manuela Lalli Cretella e Francesco ‘Yackson’ Russo alle chitarre, con la prima proveniente da un passato con Steel Drama, mentre Russo arriva da Great Master e Shadows Of Steel, oltre ad avere preso il posto dell’allora ospite nel primo album Pier Gonella (Necrodeath). La coppia alle sei corde erige il sound, il senso della musica, al quale i ritmi della giovanissima Tiziana Titti Cotella offrono l’appoggio e le andature al tutto. Il basso è di Steve Vawamas (Mastercastle e altri). Line up solida che lavora in sincronia tgenerando un’energia sprigionata da pezzi come “The Demon” oppure dalla snella e brillante “Fast and Slow”. “Watcha Wating For?” è un’altra canzone trascinante, energica e piena di vita. È questo uno dei vari momenti dell’album dove spicca la fase di arrangiamento che i nostri e le nostre creano ad arte, con tratti lievemente prog in alcune pieghe o passaggi. Francamente “No Fear” è un tipo di album che al primo impatto potrebbe apparire acerbo o forse ruvido, nonostante il lavoro e valore dei singoli che si manifesta. Forse è proprio quell’energia, l’elettricità che serpeggia nei brani che li arroventa e che ti arriva subito addosso la causa; il secondo ascolto esprime già quello che c’è ed è visibile: musicisti coesi e con un dinamismo sviluppato. Qualche canzone attecchisce meno di altre, non da meno però sulle nove totali si arriva sempre a qualcosa tra il piacevole e il coinvolgente. La Prian a tratti ha un’interpretazione soul delle strofe e crea momenti forti di una ricchezza in più.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10