(Nordvis Produktion) Secondo malinconico album per i Blood And Sun, neo/dark folk band americana. Se il primo album, “White Storms Fall” (qui), era l’idea di un trio, ora è rimasto alle redini solo Luke Tromiczak (Maledicere), anche se Erik Wivinus (Thunderbolt Pagoda) risulta ancora tra gli ospiti. E gli ospiti sono vari, specialmente per la vasta scelta di strumenti usati per dare vita a questo intenso lavoro: violino, fisarmonica, violoncello e pure il bodhrán. Un fuoco che riscalda anime volontariamente sole in un bosco lontano, sotto il brillante cielo di una notte stellata; ogni favilla ed ogni crepitio delle fiamme simboleggia intimità spirituale, sogno e speranza, quella speranza che aspira ad un mondo migliore, un mondo dove queste note così nostalgiche possono portare al rispetto reciproco, alala compassione e alla comprensione dell’umana condizione con inneggiando al mistero della vita. Nove intensi brani che toccano l’anima, stimolano la mente, ipnotizzano con linee vocali suggestive, percussioni neo tribali ed un caleidoscopio melodico trasversale, sicuramente radicato nelle tradizioni americane ma anche aperto a tradizioni derivanti da qualsiasi angolo del mondo. Dopotutto siamo tutti qui, in questo piccolo pianeta… e quel falò, forse, può riscaldare l’animo di tutti, diffondendo magia, riportando alle radici, alle vere e pure tradizioni.

(Luca Zakk) Voto: 8/10