copbullet2(Nuclear Blast) Onestamente non ho mai capito le ragioni del successo degli svedesi Bullet, che nel corso di questi anni (la fondazione risale al 2001) sono ormai arrivati al quinto full-“length” in studio. I nostri sono accasati con la Nuclear Blast, vanno in tour con i Primal Fear, entrano nelle charts, ma non mi sembrano offrire assolutamente niente di più di tantissime altre formazioni che si muovono in quella regione di confine fra heavy metal e hard rock che faceva sfracelli a fine anni ’80. Certo, abbiamo un cantante abbastanza particolare, ma alla fine, senza offendere nessuno, ascoltando “Storm of Blades” mi viene in mente Edoardo Bennato che dice “Sono solo canzonette”… La titletrack mette insieme un riff alla Saxon, un testo celebrativo (abusatissimo) sull’heavy metal e il classico cantato alla Brian Johnson di Hell Hofer; meglio “Tornado”, costruita però su un crescendo sentito miliardi di volte. Anche “Hammer down” prende di peso le strutture di un brano qualsiasi degli Accept e le ripete pari pari, per cui il risultato è una specie di cover di “Balls to the Wall”… Forse il risultato migliore si ottiene quando i Bullet virano decisamente sull’hard rock, come in “This One’s for you”; infatti “Crossfire”, sempre in funzione della voce di Hell nonché del break, mi ha fatto pensare all’U.D.O. di una decina di anni fa. Con il buono (ma pacchianissimo) coro di “Coming in Loud” si chiude un disco che ha certamente il pregio di essere snello, diretto e serrato… ma tutti gli altri difetti di uscite di questo tipo! Se volete farlo vostro, in ogni caso, consiglio il vinile, questa è musica da ascoltare in analogico.

(Renè Urkus) Voto: 6/10