(Casus Belli Musica / Beverina Productions) Full length d’esordio per tre devoti alla fiamma nera. Ovvero Asbath e Blind Idiot God dei Darkestrah, con Nameless Enemy, tutti di stanza a Lipsia. I tre costruiscono un suonare che rievoca il black metal norvegese della prima ora, come Burzum e Darkthrone, nonché Satyricon, e in parte quello ucraino, diretta conseguenza del black norvegese. Band come Astrofaes e Hate Forest, per esempio non possono non ricordare proprio i lavori iniziali di Varg Vikernes, quanto quelli di Nocturno Culto e Fenriz. Inoltre si tenga presenta che il lato atmospheric della band è certamente valorizzato da un personaggio come Asbath, che con i Darkestrah ha esibito appunto un atmospheric black metal di carattere, poi definito schamanic black metal – i Darkestrah sono del Kyrgyzstan e dunquen hanno ripreso melodie tipiche del loro paese ma rielaborandole –. “Жатва” nei testi quanto nella musica, guarda all’oscurità e a tradizioni antiche, a filosofie arcaiche. Cantano in russo – il nome della band in russo è “Всесожжение” e il loro nome viene riportato sia in russo che in inglese nella versione CD dell’album –, del resto Blind Idiot God è russo, mentre Namelss Enemy è ucraino. Una fusione di intenti e di stili, soprattutto è la consguenza di vero black metal vero. Velocità e forza, mid tempo e mitica solennità, “Жатва” (tradotto in inglese come “Harvest” e dunque ‘raccolto’) proietta l’ascoltatore nel black metal nordico, nelle andature mitiche e andanti del black metal dell’est europeo. Tra riffing e strutture ritmiche tutto sembra legarsi ai più sani e sacri copioni del black metal. Forse troppe variazioni, rispetto a una sostanza che vorrebbe qualcosa di nettamente essenziale. Però il risultato è black metal che avvince e lascia anche sognare, andando comunque alle radici del genere quanto all’ancestrale animo pagano.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10