(Despotz Records) Dopo cinque anni di ‘silenzio’ tornano gli irlandesi Cruachan, con il nono album e con una line up un po’ rinnovata! Inutile girarci attorno: il loro black/death mescolato pesantemente al folk di matrice celtica non ha paragoni… tanto che le partiture estreme sono ormai un contorno per quei violini, per quelle ritmiche, per quella dimensione folkloristica grandiosamente riproposta ed esaltata. Keith Fay mantiene alta la bandiera dei Cruachan, senza mai mollare, senza mai rallentare, senza mai arrendersi nonostante i tanti anni e gli innumerevoli avvicendamenti nella line up… e con questo nuovo lavoro supera decisamente se stesso! Epica “The Queen”; “The Hawthorn” offre una melodia tanto malinconica quanto irresistibile e travolgente. Assolutamente grintosa ed altrettanto folky “The Harvest”, molto heavy metal con “The Festival”. La marcia in più offerta dall’ospite Mathias ‘Vreth’ Lillmåns (Finntroll) rende “The Ghost” un brano favoloso, mentre il folklore di “The Crow” porta ad immaginare terre lontane, respirandone l’aria e la mistica magia tradizionale. Immensa e pungente l’autobiografica “The Reaper” (parla del padre scomparso negli ultimi anni), brano ricco di metal di superlativa qualità emozionale. Ipnotica “The Children”, sublimi la voce femminile (di Nella, ndr) su ”The Changeling”, rocambolesca e ricca di metallo vecchia scuola “The Witch”, prima dell’epilogo nostalgico rappresentato da “The Dead”. Le cornamuse di Geoffrey Dell’Aria, la fisarmonica di Camillus Hiney, un assolo di Stu ‘La Rage’ Dixon (Venom), oltre ad altri esaltanti ospiti. A trent’anni dalla nascita della band, Cruachan non delude: un album meraviglioso, filastrocche e metal, folk ipnotico e black metal. Una congiunzione astrale di generi come mai si è veramente e sinceramente sentito. Da ascoltare. Da riascoltare e poi ascoltare nuvamente ancora, ed ancora… ed ancora una volta. Folk e metal estremo, firmati dagli inventori del genere; sonorità capaci di generare il massimo piacere… con un groove monumentale ed un’autentica miniera d’oro per chiunque ami il folk metal… e non solo!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10