(Nuclear Blast Records) Eccoli! Pure i mitici Dimmu Borgir giungono all’apparente arresto creativo (che ormai dura da qualche anno) il quale porta a divagazioni come cofanetti costosi, edizioni speciali o, come in questo caso, all’album di cover. Avendo amato profondamente i Dimmu fin dagli inizi, non nego che la notizia del cover album con tanto di oscuro e suggestivo titolo in latino, mi fece storcere il naso… facendomi ovviamente pensare alla solita mossa strettamente economica, quelle cose fatte per pagare le bollette. Tuttavia dobbiamo ammettere che questi pezzi sono tutte cover che la band ha suonato e registrato negli anni e, avendoli visti in ottima forma la scorsa estate sul palco del Grieghallen a Bergen in Norvegia, ho cercato di affrontare “Inspiratio Profanus” lasciando da parte tutti questi miei pregiudizi… finendo per trovarmi davanti a mezz’ora di musica di altissimo livello ed ottimamente interpretata! Tanto per cominciare c’è molto mistero attorno alla presenza… oppure all’assenza di eventuali ospiti, specie al microfono: ci sono certi brani cantati in modo così favoloso che si fatica pensare sia tutta opera del buon Shagrath! “Perferct Stranger” dei Deep Purple? Semplicemente favolosa! E “Burn in Hell” dei Twisted Sister? Wow, pesante, malvagia, provocante… ed è quasi obbligatorio credere che in questo brano fa capolino pure la voce ICS Vortex! Pezzi come “Black Metal” dei Venom, “Satan My Master” dei Bathory o “Nocturnal Fear” dei Celtic Frost (qui in due versioni) sono deliziosamente grezzi, mentre l’atmosfera dark/industrial su “Dead Men Don’t Rape” dei G.G.F.H. viene qui notevolmente intensificata. Capolavoro “Metal Heart” degli Accept, sia dal punto di vista musicale che vocale: il brano diventa immensamente più pesante, più pungente, con una produzione che genera un effetto devastante, esaltando pure il mitico assolo che qui viene suonato con una energia fuori controllo! Certo, non siamo davanti a nulla di nuovo (non lo sono i brani originale, e come detto non lo sono nemmeno le cover!), non siamo davanti ad un nuovo disco della band di Oslo, ormai silenziosa dal 2018, ma “Inspiratio Profanus” è indubbiamente bello, piacevole, accattivante, decisamente irresistibile!

(Luca Zakk) Voto: 8/10