(Atomic Fire Records) Avanzando verso livelli superiori di qualità, Eleine con l’album del 2020 “Dancing In Hell” hanno conquistato una giusta notorietà. L’interesse da parte della Atomic Fire Records, etichetta nata da una costola della Nuclear Blast, è legittimo e firma dunque questo EP acustico, il quale poi dura poco oltre i 33′ e di fatto sarebbe un album, nel quale la band svedese riprende materiale proprio per riconvertirlo appunto nella veste acustica. Questo spazio sonoro è convincente e seducente per l’ascoltatore anche per via del fatto che la voce della singer Madeleine Liljestam arriva nella sua totalità e senza la musica che la contrasti in maniera eccessiva. Pare che Madeleine Liljestam abbia registrato le sue parti nel giro di sole tre ore. La cantante sviluppa anche linee canore su modalità che guardano a una rivisitazione delle atmosfere del sud dell’Europa e dei lembi d’Asia che si affacciano sul Mediterraneo. Le stesse poi si riscontrano anche in diversi momenti musicali dei pezzi, per un tocco esotico sorprendente. “Acoustic In Hell” è anche un valido lavoro al duo che accompagna la Liljestam, i colleghi Rikard Ekberg, chitarra e growl, e il batterista Jesper Sunnhagen, i quali cuciono un insieme di progressioni tra chitarre e ritmi che erigono un insieme musicale appunto accattivante ma con un suo impatto nonostante sia solo una produzione totalmente acustica e dunque con pochissimi strumenti. Un lavoro preparato per cimentarsi da ospiti nel tour dei Sonata Arctica che li vede proprio in veste acustica sul palco. Il materiale arriva dagli album “Eleine” del 2015, “Until The End” del 2018 e il già citato “Dancing In Hell” di due anni fa. Ci si dimentichi pure la forza e la sinfonia delle matrici originali perché proprio le melodie per quanto rispettate, le sfumature e derivazioni sono di altra pasta quasi fosse un’altra band a suonare.

(Alberto Vitale) Voto: 9/10