(Scarlet Records) I Rhapsody hanno fatto letteralmente scuola a centinaia di gruppi, con uno stile inconfondibile e, ad oggi, ancora inimitabile ed ineguagliato. Gli Evermore sono un gruppo di persone che, evidentemente, in camera teneva i santini di Staropoli e Turilli. La loro, più che musica, è devozione pura al gruppo italiano power, insieme ai Labyrinth, per eccellenza. Ma non abbiamo solo power italiano tra le influenze: gli Helloween più melodici fanno capolino ogni tanto, anche se la voce davvero non cerca di imitare nessuno, aggiungendo un po’ di elementi inediti ad un gruppo che quindi non vuole essere solo una copia carbone dei combo nominati sopra (fa eccezione “Parvus Rex”, che sembra uscita da “New World Order” dei Gamma Ray). Con queste premesse, il pericolo del quasi-plagio era davvero consistente… invece i nostri confezionano un disco onestissimo, tecnicamente davvero convincente, in cui i punti morti sono pari a zero. Gli svedesi fanno decisamente centro su molti versanti, con la loro seconda opera, mettendo d’accordo i nostalgici come i nuovi adepti del power.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8,5/10