(Napalm Records) Dopo una pausa lunghissima (ben cinque anni!), si riaffacciano sul mercato gli Ex Deo di Maurizio Iacono: il riuscitissimo progetto di epic death metal di quest’ultimo giunge finalmente al terzo capitolo, dedicato stavolta alla lunghissima battaglia fra Roma e Cartagine (con un focus particolare sulla Seconda guerra punica). Il materiale non è moltissimo (sette brani e un intermezzo, per un totale di appena 38 minuti), ma la scarsa quantità è bilanciata da una qualità del songwriting che non ha nulla da invidiare a quella dell’ottimo “Caligvla”. L’epica di “The Rise of Hannibal”, dedicata naturalmente al condottiero africano, è potente e oscura, con il growling aspro ma sempre lucido di Maurizio sugli scudi. Si accelera verso il death puro con “Hispania (Siege of Saguntum)”, che rievoca l’episodio che aprì ‘ufficialmente’ le ostilità nel 219 a.C., e nella seconda parte contiene pure qualche passaggio di ambizioni cinematografiche. Martellante, ma al contempo ornata da belle orchestrazioni, “Cato Major: Carthago delenda est!”, dedicata alla famosa frase che originò poi la Terza e ultima guerra punica; un vero rullo compressore “Ad Victoriam (The Battle of Zama)”, sulla celebre battaglia in cui la manovra a tenaglia di Annibale si rivelò, per la prima e ultima volta, non vittoriosa. Sorprende (in positivo) la conclusiva “The Roman”: dopo una intro da symphonic metal, il corpo del brano sembra una death-izzazione di sonorità non troppo lontane dagli Epica (da una parte) e dai Wintersun (dall’altra); nel mezzo, Maurizio declama in un italiano molto netto la propria dedizione a Roma e al suo impero. Un ritorno eccellente e, per quel che mi riguarda, insperato.

(René Urkus) Voto: 8/10