(Abyss Records) I Fester realizzarono “Silence” nel 1994, quindi sono passati molti anni prima che la band si rifacesse viva con un nuovo album. La band ripropone il proprio personale blackened death metal, fatto di death, thrash e black metal, attraverso questo “A Celebration of Death”, la cui copertina è di Eliran Kantor (Testament, Sodom, Atheist, Sigh, Anacrusis). L’album è avvolto da un clima oscuro, sofferto, ma sempre pronto a fondere più situazioni ed elementi. Lo rivelano pezzi come  “I’ll Hunt You Down” e “March of Death”, con distorsioni, elettronica e scenari da incubo. “Jeg Spytter Pa Deg” offre ritmi e riff più dinamici come accade anche per “Last Day of Battle pt 2”. La durata è delle canzoni è sostenuta, il minutaggio le rende una lunga sfilata dove i suoni si storpiano e si mischiano tra di loro. Proprio il minutaggio però è anche il responsabile di situazioni che tendono a ripetersi, sconfinando nel già sentito. Infatti tra le cose migliori dell’album c’è “A Face for a Funeral”, un brano breve e stracarico di distorsioni ed elettronica decorativa. “A Celebration of Death” è comunque un lavoro che trasporta e coinvolge perché ha un proprio carattere e atmosfere cariche di emozioni. Bakker, Andersen e Mathisen riprendono nuovamente il proprio stile e miscelano più elementi e idee nelle proprie canzoni, usufruendo anche dell’aiuto di diversi musicisti aggiuntivi.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10