(Stygian Crypt Productions) Il progetto Folkodia è nato ben dieci anni fa come ‘cooperativa folk/pagan internazionale’ sotto la guida del russo Metfolvik, e prosegue oggi la propria storia nonostante la prematura dipartita del suo ideatore; “Battle of the Milvian Bridge”, dedicato in prevalenza alla storia romana, è addirittura il settimo album della band, e come i precedenti alterna ottime composizioni ad altre un po’ più standard. Il fatto è probabilmente dovuto al numero di artisti intervenuti, non tutti allo stesso livello per capacità e impegno profuso… L’inizio è buono con la titletrack, naturalmente dedicata alla battaglia del 325 che, di fatto, incoronò imperatore Costantino il Grande, che sconfisse in quell’occasione il suo ultimo avversario Massenzio: battle metal che incrocia gli Heidevolk e i Manegarm nella riuscita alternanza di tre voci (clean baritonale, voce femminile e growling). Svelta “The Maiden of Lorraine” (null’altri che Giovanna d’Arco), animata dal cantato così caratteristico di Hidr Valkyrie (talora, però, un po’ troppo dietro gli strumenti); ma in “Massada burns” i cori sono completamente sballati, quasi fuori tempo! E non sarà l’unica occasione in cui il cantato pregiudicherà la riuscita di un brano: anche in “Journey into Darkness” sembra quasi che ogni cantante vada per i fatti suoi… Vanno bene invece il folk/black di “Falcons over Svevia” e i giri pressoché power di “Sigillum Militum Xpisti”, ma comunque il platter presenta una pecca non da poco, e nella conclusiva “Red Rubicon”, che canta le scelte di Cesare, uno dei singer è completamente fuori tono. Le idee sono buone ma spesso c’è qualcosa da rivedere nella riuscita pratica.

(René Urkus) Voto: 6/10