cophellsguardian(Autoproduzione) Lo dico con sincerità: con una produzione più piena e potente, che avesse esaltato soprattutto le chitarre, credo che i milanesi Hell’s Guardian avrebbero potuto sfornare un vero e proprio capolavoro… e pensare che sono soltanto al debut! La band meneghina dichiara di suonare melodic death metal, ma a mio modesto parere si tratta di una definizione decisamente fuorviante… le composizioni dei nostri si inquadrano molto meglio in quel sound battagliero che, partendo da Bathory, discende fino agli Ensiferum, passando per i Suidakra se non addirittura per i King of Asgard. Qualche anno fa qualcuno, me compreso, lo definiva “battle metal”! Dopo l’intro, “My Prophecy” rivela ritmi quadrati e stentorei, quasi da pagan: l’effetto epico è aumentato ancora dall’ingresso della voce in clean del bassista Pietro Toloni, fiera e antica come non mai. Ottima e profondamente evocativa anche “Forgiven in the Night”; splendida pure “Silence in your Mind”, che ricorda molto gli Ensiferum degli esordi (il giro è di metallo puro, ma ha comunque un sapore folkeggiante). In “Lost Soul”, ma sarà probabilmente deformazione professionale, sento echi modernizzati di ciò che fecero i Running Wild ormai venti anni fa; “Neverland” è resa più dinamica da una voce femminile, quella di Lisy Stefanoni degli Evenoire. La conclusiva “Middle Earth” costituisce una rivisitazione metallizzata dei principali temi musicali composti da Howard Shore per “Lord of the Rings”. Un disco che si presenta in un digipack molto evocativo e che, mi sembra, può costituire un significativo biglietto da visita per una esposizione di livello europeo. Auguri!

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10