(My Graveyard/Masterpiece) Questa è davvero la colonna sonora per le vostre letture heroic fantasy! Il gruppo cult Hyborian Steel proviene dal Missouri e questo “Blood, Steel and Glory” è il suo secondo album – dopo il debut “An Age undreamt of…”, che la My Graveyard Productions aveva originariamente stampato solo in 500 copie e oggi si è vista ‘costretta’ a rieditare dato l’interesse suscitato dalla misteriosa band americana. Gli ispiratori – verrebbe quasi da dire le fonti, data la ‘scientificità’ del sound – sono i Manilla Road, gli Omen e gli Ironsword; il disco, con un po’ di indispensabile ironia, tanta genuina adorazione per i modelli del passato, e molti muscoli, suona come un omaggio a Robert E. Howard e all’epic metal più di nicchia. Pregevoli l’assolo e il semplice refrain di “Metal Barbarians”, la produzione così vintage (se non minimale) è un pregio e non un ostacolo in casi come questi. La titletrack ha un approccio più speed e ancora più immediato. È naturalmente dedicata al ciclo di Conan “Aquilonian Battlecry”, altro pezzo che potrebbe benissimo aver scritto Mark Shelton. Impeccabile la cover “War eternal”, che testimonia come i Cirith Ungol siano sempre di più i primi ispiratori dell’epic metal di questi ultimi anni; poi “The black Hand of Set” disegna avvolgenti melodie orientali. Gradevole intermezzo semi-ironico “Cimmerian’s Blues”, mentre “Drums of Pictdom” è perfetta per mostrare la bravura del batterista Ethan Zakharovic. Se non avete mai comprato un disco successivo al 1992, “Blood Steel and Glory” è stato inciso per voi.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10