(Pure Steel Promotion) Seguo e apprezzo dagli inizi i sardi Icy Steel, una delle pochissime formazioni europee che, a mio giudizio, suonano il vero e originario epic metal: a ben quattro anni di distanza da “Krònothor” i nostri tornano addirittura con un doppio album, composto da una parte elettrica e una acustica. Vediamo il primo cd. Dopo la intro con parlato in italiano, “Fire and Flames” dispiega subito tutti i trademark della band: un epic/heavy di sostanza, animato dall’originale voce di Stefano Galeano, radicato negli eighties ma comunque immediatamente riconoscibile. Richiami maideniani nella lunga “The Day became Night”, che però contiene anche tanto epic primordiale, anche manowariano; mentre “Last Thing to destroy” è portatrice di un’epica battagliera e maestosa, che mi ha ricordato in egual misura i Doomsword e i Warlord. “…and the Warriors return” ha, dal canto suo, dei cori che potrebbero ritenersi davvero sacrali. “Today the Rain cries” è sostanzialmente la power ballad del lotto, ancora dal sapore antico e quasi enigmatico; pesante, barbarica nel senso howardiano “The Earth after Man”. Dal cd acustico mi sembra particolarmente riuscito, nella sua atmosfera magica, lo strumentale “Shaman’s Death”. Un disco uscito un po’ in sordina (io l’ho individuato con diversi mesi di ritardo!), ma di grande spessore: un altro ottimo prodotto dell’underground italiano.

(René Urkus) Voto: 7,5/10