(My Kingdom Music) Il 2014 è il tredicesimo anno di attività dei veneti In Autumn che lo salutano con la pubblicazione del terzo album intitolato “What’s Done Is Done”. Sei anni dopo “Greyerg”, QUI recensito, la doom-death metal band sfida sé stessa provando a superarsi, dopo un lasso di tempo in attività non breve. In Autumn con “What’s Done Is Done” limano quel doom metal dai tratti ‘novantiani’, generato da band parte della scuola inglese, della quale fanno parte Paradise Lost, My Dying Bride, quella scandinava, come Tiamat e Opeth, ad esempio, i quali potrebbero essere rintracciati in certe tappe dell’album. Dunque si parla di un doom dai toni gotici, con momenti decadenti, sortite malinconiche e inflessioni assorbite dal dark, con la conseguenza di  una certa poetica sonora e testuale che rende le canzoni un cosmo in cui volteggiano atmosfere. In Atumn sono counque in grado di andare oltre, sviluppando in certi casi anche trame più energiche, vive e affatto malinconiche, come nel caso di “Inside My Soul”. “Breathing In The Void” è un momento dell’album che funge da intermezzo, di oltre quattro minuti, emergendo come un placido ambient strumentale dai toni elegiaci. Un momento così calmo non può dunque non essere seguito da una composizione tellurica, muscolare, cioè “The Illusion Of Reality”. Notevole “Focus” per il suo gioco variegato di riff e cambi di passo e per le melodie tinte con più toni. Melodicamente parlando gli In Autumn raggiungono vette interessanti, con trame umorali, intense, vivaci, Dunque, una band che al terzo album arriva e superare un punto ben più in là di ciò che si potesse supporre.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10