(Godz Ov War Productions) Questo tipo di album è sempre un azzardo, perché quando ti avvicini pericolosamente alla cacofonia, distinguere l’arte sonora dal semplice caos non è poi così semplice. Eppure la difficoltà sta proprio qui, parlare del caos senza esserne sopraffatti, parlare del disordine ma stando attenti a non rappresentarlo troppo fedelmente come un miasma nero che esce dai propri sogni atavici. Ecco allora che cerchi di farti interprete, di districare almeno un po’ la matassa di sensazioni contrastanti che ti si piazza davanti quando cerchi i guardare nell’abisso. Cerchi disperatamente di riportare in modo comprensibile quanto visto, diradando almeno parzialmente la pazzia dell’ignoto. Ecco che la musica diventa un viatico per esprimere tutto questo stando fedelmente vicini alla realtà osservata. I tedeschi Inexorable cercano di fare tutto ciò. Nelle prime 4 tracce, intitolate solo con un numero cardinale progressivo, si da voce al caos più elementare, canzoni dirette e terribilmente caotiche, quasi prive di struttura musicale. Un black primordiale e ancestrale, molto violento e terribilmente diretto, dove la tecnica si fonde con la confusione senza venirne completamente assorbita. Le restanti tre tracce cambiano decisamente registro, essendo delle cover di altrettanti profeti. Un po’ come analizzare una poesia con le parole di chi, poeta, è venuto prima di te. Interpretazioni piuttosto vicine agli originali, con il pregio ci mantenere innata la loro nauta corrotta e malsana. Questa uscita è una prova di forza, diretta e senza compromessi, un tassello importante per capire una musica troppo spesso sottovalutata.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10