(Dying Victims Productions) I veterani spagnoli Iron Curtain investono l’ascoltatore con il loro quarto album: come da canoni del genere, lo speed (stavolta vagamente influenzato dal thrash), i nostri confezionano poco più di mezz’ora di musica diretta che trascina l’ascoltatore con la sua foga. Velocissima “Wildlife”, chiaramente di scuola Motorhead; più legata al metallo classico “Stormbound”, mentre “Rock Survivors”, come del resto dice anche il titolo, si ricollega più che altro alla tradizione del rock di fine anni ’70. Genuina la titletrack, mentre con “The running Man” gli Iron Curtain si spostano, a partire dall’approccio vocale, verso uno speed/thrash primordiale, prima forse anche dei Venom… “Lonewolf” è l’unico brano che supera i cinque minuti, offrendo un approccio hard’n’heavy dai toni us metal, con un solo conclusivo sognante. Gli Iron Curtain mettono il pilota automatico e vanno avanti per la strada del metallo ortodosso: gli amanti della scena classica, e iberica in particolare, apprezzeranno sicuramente.

(René Urkus) Voto: 7/10