(High Roller Records) Ecco tornare quella vecchia volpe di Jack Starr: a sei anni da “Land of the Dead” rimette insieme Todd Michael Hall, Rhino e Ned Meloni per quello che, mi sembra, rappresenta il disco più ‘moderno’ che abbia mai concepito. Tranquilli, siamo sempre nell’us metal ortodosso, ma Jack stavolta concede qualcosa anche al power e a sonorità europee… e soprattutto non produce il tutto in modo vintage. Arrembante la opener “Secrets we hide”, naturalmente guitar-oriented e volta a mostrarci che, nonostante le molte primavere, Jack sa ancora il fatto suo. Ottimo il refrain di “Hero”, che va in testa dal secondo ascolto, mentre “The Sky is falling” è congegnata su ritmiche NWOBHM molto incisive. Melodie aperte nella positiva “Destiny”, accorata e ben composta la power ballad “Worlds apart”; oltre dieci minuti per la titletrack, che però paga qualche passaggio un po’ prolisso, e non è l’epos che poteva forse essere. “Escape from the Night” è forse l’unico brano che, con le sue sonorità da us metal vintage, ricordi vagamente i primissimi Virgin Steele; “To the Ends” è un epico mid-tempo, nel corso del quale Jack esegue un solo classico e ispirato. Anche la lunga “We are One” è stimolante e rocciosa, per cui il bilancio del disco è assolutamente positivo: “Stand your Ground” può piacere sia ai defenders vecchio stampo che a qualche giovane sospeso fra old school e nuove sonorità.

(René Urkus) Voto: 7,5/10