(Vault Lab Recordings) C’è un nuova ondata di melodic death metal che si assesta attorno ai metallari di tutto il mondo. Da essa emergono anche i Jumpscare con un debut album affatto banale. Un album si ricco di tutti i cliché del genere, ma privo di influenze marcate e marchiane. Il melodic death metal vuole un certo tasso tecnico, più di tutto una capacità di arrangiamento fine, lavorata. I napoletani rispondono a queste esigenze, sintetizzando il loro modo di comporre in poco oltre mezz’ora. Death potente in certi casi, linearmente melodico in tutti i pezzi e con accenni sinfonici che ampliano le melodie e la sostanza dei pezzi. Dunque, chiudendo gli occhi, l’ascoltatore si lascia trasportare da questo flusso sonoro che non appare banale o prevedibile, restando nel piacere puro di seguire le evoluzioni più sostanziali che la band campana riesce a produrre lungo tutto “Don’t Close Your Eyes”. Si è scritto di un debut album, ma in quattro anni di esistenza i Jumpscare hanno già pubblicato anche un demo e due EP e dunque con “Dont’ Close Your Eyes” il percorso è tracciato e, certamente, ancora in divenire verso qualcosa di interessante. In chiusura un cenno a “Seventh Circle”, brano che in durata non è affatto diverso dagli altri – una media di poco superiore ai 4′ per le canzoni in questione – eppure fonde la potenza, la melodia, tratti epici e una musicalità generale esemplare. Senza dimenticare un pizzico di italianità, con un recitato nella nostra lingua in coda al brano. Alla produzione Tommaso Monticelli dei Genus Ordinis Dei.

(Alberto Vitale) voto: 7,5/10