copKvalvaag(Dusktone Records) Giunge al secondo album il progetto quasi solista di Kvalvaag (quasi, in quanto c’è un batterista e un session clean vocals), un progetto che diffonde una devastazione in chiave black metal con imponenti tracce symphonic, anche se la violenza delle corde e delle pelli rimane dominanti rispetto alle keys che sono di supporto, di contorno, ma mai strettamente dominanti. Album godibile, ricco di riffs catchy, coinvolgenti le atmosfere, immensa la furia e la cattiveria, rese ancor più feroci dal growl particolarmente oscuro. Inquietante e con interessanti accenti sinfonici “De Underjordiske”. “Feigdefugl” è più oscura e feroce anche nella sezione tastiere, con un interessante intermezzo quasi atmosferico. Trionfale “I Mulm Og Mørke”, intensa e ricca di dettagli (anche corali) la riuscitissima title track. Ottima la cover dei Troll (“Naar Solen Blekner Bort”), mentre la lunghissima e conclusiva “Gandferd” risulta intrigante con quel mid tempo ricco di basso, trasudante crudeltà ed essenza del maligno. Album carico di malvagità, potente, pesante, con un equilibrio degli strumenti ricercato che ne influenza la collocazione stilistica con intelligenza e precisione. Non certamente pura originalità, ma si tratta di un black sinfonico senza essere spudoratamente ed esageratamente sinfonico: rimane la violenza, la cattiveria e le tastiere diventano un supporto atmosferico molto valido ed emozionale; ma un ipotetico concerto senza basi o senza tastierista non toglierebbe valore a queste canzoni, fondate su chitarre devastanti, drumming intenso e linee vocali perverse.

(Luca Zakk) Voto: 7/10