(UPRISING! Records) Nonostante siano al loro terzo, solamente, anno di carriera discografica, i danesi Lotan hanno sfornato un sacco di singoli ed EP, come da tradizione black metal. Questo, a dire il vero, è il loro primo capitolo musicale sulla lunga distanza. Ecco quindi sette tracce molto tirate, in cui la batteria detta ritmi cadenzati, per una voce che ricorda molto il cantante degli Impaled Nazarene. Musica aggressiva e molto epica, in cui il black fa capolino in trame tipicamente death vecchio stile, quello grezzo e porco, per intenderci. I testi sono quanto di meglio (o peggio, se preferite) che una canzone black possa proporre, con continui riferimenti a tutto ciò che di malvagio e oscuro c’è nel nostro creato, giusto per ribadire delle posizioni che evidentemente risultano già molto chiare anche solo ascoltando questi sette anatemi. Un disco che convince, pur senza aggiungere nulla a quanto il genere ha declamato sinora.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 7,5/10