(Itchy Metal Entertainment) Non so quante band al mondo si chiamino Maelstrom, questi vengono dagli USA, Long Island, e hanno avuto una vita breve tra gli anni ’80-’90. A quanto sembra l’avvento del grunge ha contribuito a spegnere il fuoco dell’esistenza di questa band thrash metal. Il grunge è morto, portandosi nella tomba un buon 90% di quello che ha fatto, ma i thrasher non lo sono mai, morti, e ritornano sempre. Come una maledizione, come gli zombie o come coloro che hanno semplicemente sempre qualcosa da dire! I Maelstrom sono tra questi. “I Was Predestined” è un EP realizzato dal cantante originario, Gary Peter Vosganian e dal fondatore, giornalista di Guitar Player, (grande) chitarrista, bassista e tastierista Joey Lodes e dal nuovo batterista Daniel Kleffmann. Il sound dei Nostri è offeso se lo si definisce semplicemente thrash metal. Vosganian ha un timbro spesso, intenso e lo vedrei bene anche in una qualche band di epic o heavy metal. Lodes, autore del materiale anche in passato, è un signor chitarrista e tant’è vero che in più occasioni delle sole, purtroppo, tre canzoni offre spunti che li sentiresti da un vecchio album Malmsteen. Perle nel riffing e nei solo che innalzano “It Was Predestined” a vette al di là del thrash metal. Che sia esso speed metal, power thrash metal, progressive o altro ha poca importanza. Il dinamismo e quei toni classici si fondono e rendono questo lavoro interessante e di qualità. La release non arriva a 20′ è davvero poca roba, ma quei tre pezzi sono eccezionali. Roba di classe e alla quale partecipa anche il batterista che si rivela veloce e dinamico, entrando nell’ottica del songwriting senza alcuna fatica. Pare che la band stia preparando altro materiale e incidere finalmente qualcosa di più cospicuo. Che si sbrighino! L”EP è stato curato da Greg Marchak, noto per lavori con Trans Siberian Orchestra, Jon Olivas Pain e Nocturnus, in due diversi studi, mentre missaggio e masterizzazione sono stati realizzati dal SIg. Tue Madsen (conoscete? Dark Tranquility, The Haunted, Behemoth e altri), in Danimarca. Per soli tre pezzi va riconosciuto ai tre di averci impiegato tempo, risorse e cure davvero ammirevoli. Un esempio per molti esordienti che invece in una release ci mettono di tutto. Beh, che dire? Non credo di aver mai scritto tanto per un lavoro di soli tre canzoni.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10