(Hidden Marly Production) Da quella terra che vede una città incastrata tra montagne e mare, Genova, riemerge Arioch, colui che imperterrito muove i fili di Maligance. In Italia questo progetto black metal è una sana istituzione. Black metal con un savoir faire che ricorda i Marduk e a tratti vagamente i Naglfar – Kristoffer ‘Wrath’ Olivius in questi pezzi ci sguazzerebbe! – ma, entrambi i succitati nomi sono espressi in una maniera decisamente più asciutta. In buona sostanza Malignance diventa l’espressione del black metal aggressivo, fulminante, veloce, totalmente guerrafondaio e spalleggiato da importanti melodie che percorrono i pezzi. La guerra e il suo compimento poi è il tema portante dell’album. Tuttavia non manca l’aspetto più misurato in fatto di passo, come nel caso di “The Wolfpack”, oppure di “Bokor”, che si sviluppa infatti su un tempo medio, con un riff incalzante e un cantato ben adagiato sulle andature della musica. Un alone di guerra, di conflitto, di un’epopea tragica pervade questo album che espone un’epica ferale, un piglio selvaggio ma attraverso un guitarworking volitivo.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10