(Punishment18 Records) Debutto solista per Manuel Merigo, chitarrista e membro fondatore dei thrashers bresciani IN.SI.DIA. “Broken Mirror” è composto da nove brani strumentali nei quali Manuel si occupa di tutte le parti di chitarra e di basso, tranne su “Deep Night” e “Fire” dove il basso è affidato ad Alessio Fassoli dei Cadaveric Crematorium, mentre alla batteria troviamo Paolo Pirola degli stessi IN.SI.DIA, tranne che in occasione di “Black Sun”, dove possiamo sentire l’inconfondibile drumming di Peso dei Necrodeath. Essendo un album solista, va da sé che la chitarra fa la parte del leone, quindi i brani sono costruiti su riff non troppo intricati ma accattivanti, sui quali si può sbizzarrire l’estro di Manuel, capace di shredding notevoli, ma prediligendo comunque il lato melodico, quasi a voler far ‘cantare’ la chitarra. Un approccio simile a quello di Joe Satriani il quale, al netto di virtuosismi incredibili, ama dare spazio alla musicalità, piuttosto che alla mera esibizione di bravura tecnica. Ne è un esempio lampante l’opener “Black Sun”, sorretta da un riffing granitico da headbanging furioso, con la solista che prima si esibisce in scale ad altissima velocità per poi abbandonarsi a melodie sulle quali si potrebbero costruire delle ottime linee vocali. “Cold In Space” è più oscura, con ritmiche cadenzate alternate ad arpeggi acustici, impreziosita da assoli dal sapore settantiano, grazie anche al wah wah in grado di conferire quel mood psichedelico. “Perseverance” è potente, dalla ritmica nervosa ed incalzante, mentre la chitarra solista tesse trame dilatate che esplodono di tanto in tanto in cascate di note suonate con abilità funambolica, mentre “Traveler” ha un’andatura più vicina all’hard rock, con una bella armonizzazione nella parte centrale. Un album in grado di interessare anche coloro che non amano i lavori totalmente strumentali, grazie all’abilità di Manuel nel creare con la chitarra grandi melodie senza far sentire la mancanza di un cantante.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10