(Season Of Mist) Sei anni sono tanti, era il 2014 quando i bolognesi Nero Di Marte se ne sono usciti con “Derivae”, un lavoro che non ha fatto altro che confermare il talento degli italiani. Con “Immoto” l’evoluzione sonora dei nostri prosegue ulteriormente verso lidi sonori inesplorati ai più. La musica di questi alieni è quanto più si avvicina al concetto di ‘scomposto’. I suoni proposti sono quasi una lezione di musica, una sorta di compendio su come le canzoni si creano. Suoni disarticolati e senza apparente struttura si mischiano in modo assolutamente inedito e nuovo… solo nel prosieguo ci si accorge che si sta ascoltando una canzone, con una propria struttura e una propria unità. E che canzoni… qui signori bisogna tornare sui banchi di scuola perché sembra proprio che qualcuno voglia riscrivere le regola della struttura dei brani. “Immoto” è un monumento al coraggio sonoro, figlio di menti che sanno partorire suoni nuovi, innovativi e senza possibili coordinate per qualsivoglia paragone. Semplicemente unici.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10