(Avantgarde Music) Nuovo progetto di Raffaele Galasso, già mastermind di Gardenjia e Shamael, un’idea nata solo l’anno scorso ma capace di portare dentro la sua struttura tutta la ormai ampia esperienza dell’artista italiano. Raffaele dichiara che questa neonata creatura deriva dalla fusione del black atmosferico, con il shoegaze e della new wave… cosa sicuramente vera, la quale tuttavia è capace di elevare “Kyrie” verso uno stile deliziosamente impenetrabile, oggigiorno tipicamente riscontrabile nel sound di molte bands estreme francesi… anche se nel caso dei Noircure si percepisce un’ampiezza di spettro molto più consistente, partendo da un atmosferico molto contorto e tecnico, passato per qualsivoglia teoria post black o alternative black… fino a limiti sonori destabilizzanti, con nel mezzo qualsiasi combinazione musicale e vocale, con scream e clean di vario livello compresi. Sound viscerale, quasi carnale, diretto, impattante: la complessità strutturale degli arrangiamenti viene esaltata da una produzione diretta, chiara e volutamente poco elaborata, enfatizzando sonorità di provenienza naturale, spontanea, quasi appartenente all’improvvisazione. Praticamente nessuna tastiera, anche nelle ambientazioni più evocative, uno spettro di ritmi e cadenze praticamente infinito, come dimostra la bellissima “Rovi”. Ogni brano offre una gamma di sorprese impattanti: “Brumous” trasporta tra dannazione e sogno, “Kyrie” riesce ad essere assurdamente intima e progressiva, mentre “Mirifical” manifesta il puro caos. Si cresce di livello con l’oscurità seducente di “Petrichor”, l’atmosfera di “Halcyon” e la magia della conclusiva “Endora”. Album sicuramente complesso, anche se stimolante e provocante fin dal primo ascolto. “Kyrie” vuole essere ascoltato, invita a farlo e, ad ogni riproduzione, stringe con crescente forza quell’abbraccio oscuro, trascinando con decisione l’ascoltatore dentro una lontana galassia nella quale orbitano una infinità di contrastanti emozioni.

(Luca Zakk) Voto: 9/10