(Ektro / Hydra Head) I finlandesi Pharaoh Overlord, band composta da membri dei pazzi Circle, sono pura pazzia. Giungono al nono album (ovviamente denominato “Zero”… considerando che i primi quattro erano numerati.. da 1 a 4… evitate di cercare spiegazioni…) in quasi venti anni di attività … e si abbandonano alla pazzia psichedelica, una pazzia teatrale fantastica. In un certo senso questo album è una specie di copia di un qualsiasi sballo degli Hawkwind… davvero, è un album che potrebbe avere sopra il logo della storica band inglese e che riuscirebbe ad ingannare chiunque… ma… siccome è impossibile clonare gli Hawkwind, “Zero” risulta originalmente impossibile, totalmente malato… con la sua immensa dose di personalità costantemente sotto l’effetto di pesanti olografici stupefacenti. “Revolution” è rock psichedelico spinto, un rock che guarda a viaggi interspaziali con frequenti salti nell’iperspazio: le vocals sono strane… spoken vocals tuonanti ed inquietanti piene di effetti mostruosi. Scorrevole e pimpante “Maailmanlopun ateriana”, senza ovviamente lasciar fuori la voce robotica proveniente da una creatura immaginaria dispersa nello spazio. Ambient cosmico con “Meanwhile”, rock elettronico isterico su “Lalibela Cannot Spell Zero”. Introspettiva con varianti elettro-jazz “Satavuotiaiden Salaisuus”, marcatamente hawkwindiana la conclusiva “I Drove All Night by My Solar Stomp”, brano ricco di pulsazioni elettromagnetiche dominate dall’indistruttibile mostruoso robot tuonante. Inutile negarlo: Jussi Lehtisalo, con i suoi compagni, ha scoperto la sorgente eterna dell’ispirazione! Questa gente costruisce soundscapes diversi a seconda del nome che scrivono sul cartello appeso fuori dallo studio di registrazione. Si tratta di gente senza limite, artisticamente estroversa, eclettica oltre ogni limite e geniale in maniera assurda!

(Luca Zakk) Voto: 9/10