(Season Of Mist) Secondo album per Replacire, formazione statunitense nata nel 2010 che si era posta all’attenzione degli appassionati di death metal nel 2012 con l’ottimo debutto intitolato “The Human Burden”. La proposta dei nostri mescola un death metal estremamente aggressivo e muscolare ispirato a Cannibal Corpse, Suffocation e Malevolent Creation, con partiture molto tecniche che richiamano i Death di “Human” e i Cynic di “Focus”. I brani sono brevi, concisi e diretti, caratterizzati da riffs veloci, aggressivi e potenti, in mezzo ai quali sono inseriti stacchi dal sapore jazz/fusion, cambi di tempo inaspettati e partiture di basso e batteria piuttosto fuori dagli schemi. L’abilità principale dei Replacire è quella di riuscire a creare parti estremamente aggressive e dinamiche, evitando virtuosismi fine a se stessi, difetto piuttosto comune in ambito technical death metal. “Built Upon the Grave of He Who Bends” è un assalto all’arma bianca, con chitarre impazzite, drumming devastante, sovrastate da un growling profondo ed animalesco, prima dello stacco jazzato, molto intricato, che precede una sezione rallentata, composta da riffs stoppati e parti vocali pulite e stralunate.”Act Re-enact” parte con riffs ipnotici ricchi di groove, per evolversi in un susseguirsi di cambi di tempo, che va da accelerazioni fulminee a ritmiche corpose e cadenzate, il tutto inframmezzato da assoli tecnici e precisi. Un album che unisce in maniera efficace brutalità, tecnica e lucida follia, senza che le componenti interferiscano tra loro, risultando anzi perfettamente amalgamate, creando un sound unico ed allo stesso tempo fedele alla tradizione del death metal americano.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10